(Depressione adolescenziale)

I nostri figli hanno caratteristiche della loro età ed in quest’ottica tutto il loro agire ci può sembrare o  “normale”o , dimenticando la nostra giovinezza, “strano”. Raramente ci soffermiamo a considerare con attenzione e senza pregiudizi il loro comportamento e ciò può costituire un rischio per i nostri amati.

ATTENZIONE molti aspetti del loro agire possono essere determinati dalla presenza di una componente depressiva. Sappiamo bene che questo è un argomento tabù per un genitore , perché anche noi siamo genitori, ma, responsabilmente, ne dobbiamo parlare. A maggior ragione se nella famiglia c’è o c’è stata la presenza di un parente con queste patologie, poichè esse hanno una notevole componente genetica. Cari  genitori dobbiamo imparare a superare i nostri limiti e paure ” per loro”

I sintomi di depressione negli adolescenti, a volte, appaiono simili a quelli degli adulti, ma assai spesso hanno delle specificità: l’adolescente depresso è preoccupato, molto irritabile e non è rara l’aggressività particolarmente con i genitori. Esso  è triste, malinconico, si sente stupido, brutto. Ha un comportamento poco tonico, pessimistico, ha scarse motivazioni e bassa autostima, i risultati scolastici spesso sono scarsi
L’ansia che accompagna la depressione genera sovente paure che si manifestano con aspetti fobici. Altri aspetti da osservare sono i  comportamenti molto azzardati del giovane e  le eccessive assunzioni di rischi.

Spesso la famiglia, notando comportamenti evitativi e  scarsi rendimenti scolastici, cerca di spronare il giovane con esortazioni, punizioni o premi e con frasi del genere: “dipende da te se ti decidi ad impegnarti c’è la fai”

E’ L’ATTEGGIAMENTO PIU’ SBAGLIATO.

La depressione è una malattia che non toglie la capacità di fare, toglie la voglia di fare. Si presenta in modo ciclico, cioè a periodi, con intervalli variabili di mesi/anni. Quando si presenta sembra annullare la volontà, rende difficile i rapporti umani, riduce il piacere nelle cose e la capacità di concentrazione, compromettendo i risultati scolastici e togliendo la capacità di provare, caratteristica della giovinezza.
Il giovane soffre, sente un vuoto in sé, un’inadeguatezza alla vita,  molta difficoltà di vivere, ovviamente cerca una via per “stare meglio”: l’alcol è un buon antidepressivo e non è difficile scoprirlo per cui ecco che inizia questo pericolosissimo percorso.

Ma anche la droga è una “via” per il riempimento del vuoto che opprime.    Attenzione  la differenza tra disagio giovanile e patologia è nell’intensità di come viene vissuto.      La nostra attenzione verso di loro ci aiuterà a cogliere le differenze.
Altra alternativa che l’adolescente depresso considera è il suicidio.
Questo dovrebbe far meditare tanti genitori che non si spiegano come il loro figliolo, cui non manca niente, si sia dato alla droga o abbia compiuto gesti estremi.

I SINTOMI

Ecco alcuni dei  sintomi più frequenti che possono costituire un campanello.

Facile irritabilità,frequenti crisi di pianto, perdita di interesse per gli amici, svogliatezza persistente, difficoltà a concentrarsi.
Atteggiamenti negativi: ipercriticismo verso se stessi ed il mondo,  infelicità e ricerca della solitudine, esagerata ricerca di affetti o la negazione degli stessi.
Aggressività: ricerca del rischio, rifiuto dell’autorità, stanchezza cronica, disturbi dell’appetito e del sonno; inoltre rifiuto della compagnia di amici e famigliari e pensieri di morte.
La concreta e perdurante presenza di alcuni dei sopraddetti sintomi consiglia di consultare uno psichiatra. La depressione può presentare anche aspetti di dolori fisici, quali: problemi digestivi, mal di testa, difficile digestione, e anche lombalgie.

QUALCHE SUGGERIMENTO NEL CASO CHE L’ADOLESCENTE ABBIA UNA PATOLOGIA DEPRESSIVA.

L’aspetto più difficile è convincere il giovane ( ma anche i genitori) che ha bisogno di un aiuto,( cioè uno psichiatra) possibilmente dopo i 14 anni

Dopo essersi accertati che il medico scelto dia le migliori garanzie di professionalità ed empatia con il giovane,seguire alla lettera e con fiducia, le prescrizioni:

  • Accompagnare il paziente dallo specialista (con il consenso del giovane) e commentare assieme al medico i sintomi riscontrati;
  • Se si sentono commenti o frasi riguardo il suicidio, non cercare di banalizzare, fate parlare in proposito il ragazzo prestando attenzione ma senza ansietà e riferirlo subito al medico;
  • Queste patologie non si risolvono in tempi brevi, occorre che i famigliari se ne convincano per primi, e trasmettano questa convinzione al ragazzo, che deve riuscire a prendere coscienza della propria malattia ed accettarla, riconoscerne i sintomi, per poter accelerare il processo di guarigione; data la ciclicità della patologia.
  • Ogni sollecitazione a superare isolamenti, inattività e quanto altro, devono essere portate con molta dolcezza e comprensione, senza insistenze e senza che appaia il minimo giudizio. Non si dimentichi che queste persone hanno una grande sensibilità;  molta insicureza,e feroce autocritica.
  • La persona depressa in genere ed il giovane in particolare richiede molto affetto, comprensione, pazienza, solidarietà.

“Ricordiamoci che per nostra fortuna oggi non siamo più obbligati a vivere con la nostra depressione alle sue condizioni, oggi siamo in grado di sfuggirne la dittatura, per poter essere più sereni, propositivi e godere del sorriso di chi ci è accanto. Avere la gioia di vivere e di amare”.