L’esortazione a non giudicare ha riferimenti antichi, in quasi tutte le civiltà più evolute, essa è presente.  Perché?Facciamo, prima di tentare una risposta, un ‘analisi di che cosa significhi questo invito dal sapore morale.

Tutti noi quando udiamo di un fatto, ascoltiamo un pensiero, reagiamo considerandolo, cioè dando una nostra interpretazione.  (un giudizio)
Iin questo modo  utilizziamo i nostri parametri, il nostro modo di pensare, il nostro stato d’animo, le nostre esperienze,la nostra cultura, cioè consideriamo “quel” comportamento come se lo avessimo avuto noi,  ma lo ha avuto un’altra persona.

Questa persona ha altri parametri per cui la nostra valutazione non può essere totalmente corretta, quando non totalmente sbagliata.

L’atteggiamento di non considerare, non ”ascoltare” l’altro nel suo essere   è “il giudicare”

Cercare di immedesimarsi nell’altro, sforzandosi di comprendere chi E’, costituisce il comportamento corretto di chi non vuole giudicare, questo non può prescindere da un medesimo atteggiamento verso se stessi, conoscerci cioè guardarsi dentro,  ci aiuta a non giudicarci, e ci facilita nel non giudicare gli altri

Le difficoltà insite nel comportamento di  cui si è detto, fanno comprendere il motivo per cui esso è cosi raramente riscontrato.