Se di fronte a un dilemma ti accorgi di essere preda di una cascata di pensieri, fermati e guardali: non sono loro a risolvere i problemi, ma l’occhio che li osserva

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Tutti i giorni siamo immersi in una realtà che ci stressa, piena di eventi che influenzano il nostro equilibrio psicofisico e insinuano dubbi su come affrontare situazioni e persone… L’inflazione del pensiero, ovvero il pensare troppo è una spirale dove è facile cadere quando qualcosa di esterno ci penetra dentro e si trasforma in un “dilemma apparentemente irrisolvibile”. La soluzione che spesso adottiamo è quella di continuare a pensarci per trovare il più rapidamente possibile una soluzione, nella speranza di stare meglio subito. Ma non esiste solo il ragionamento: siamo anche fatti di percezioni interiori, che Carl Gustav Jung aveva suddiviso in quattro categorie (sensazione, sentimento, pensiero spontaneo e intuizione), le quali si discostano molto dai pensieri e si identificano con il corpo: immediate, naturali e senza filtro.

I pensieri e il corpo, mondi distanti
Quando i pensieri vengono alla mente diventando un chiodo fisso e non riesci a smettere di pensare vuol dire che c’è qualcosa dentro di te che configge. Noi siamo così abituati a pensare e ripensare alle cose che ci siamo dimenticati della nostra vera essenza, che sa sempre cosa vogliamo davvero, in modo spontaneo e naturale, ancora prima che noi ne diventiamo consapevoli, come accede con la fame o il sonno. Quante volte abbiamo detto:” Ho sonno, ma devo finire un lavoro!”. Proprio in queste situazioni è presente un conflitto nella nostra mente tra ciò che il mondo esterno ci dice, e l’interiorità che sa immediatamente se stiamo facendo la cosa giusta in quel momento perché vive nel presente; l’una vive nel tempo dell’orologio, l’altra nel tempo naturale, o meglio nel “senza tempo”.

Non avere paura di osservare i pensieri
La soluzione migliore quando arrivano troppi pensieri è osservarli, accettarne la presenza e la confusione che generano nella nostra mente. Occorre comprendere che il pensiero causale è qualcosa che non appartiene veramente a noi stessi, ma è frutto di convinzioni apprese. Al contrario, se impariamo a guardare il pensiero senza far altro, allora troveremo le cause vere, e non quelle presunte. Dietro ai troppi pensieri si nasconde la paura di soffrire, di trovare una parte di te che non conoscevi e che magari non accetti. Ma l’inaspettato è la chiave per ritrovare se stessi e stare bene, sempre! Per questo imparare a guardare i pensieri serve per entrare in contatto con la propria interiorità, conoscersi meglio e vivere nel tempo naturale, quello di cui abbiamo davvero bisogno.

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