Oggi su tutte le reti televisive e sui giornali si parla di una giovane mamma bergamasca che prima ha ucciso la sua bambina e poi si è tolta la vita.

Per un fatto così grave non ci sono parole  ma fa capire quanto ancora ci sia da fare per sensibilizzare la gente sulla patologia della “DEPRESSIONE“. Una malattia che colpisce nel profondo dell’animo, una malattia molte volte non considerata come tale e scambiata per uno stato d’animo passeggero.

Per questo  “UN PORTO PER NOI” si batte da anni per aiutare chi ne  soffre.

Spesso dopo tragedie come questa si sente dire che “nessuno” se ne è accorto, che non c’erano segnali che potessero far presagire la presenza del “MALE OSCURO”.

La depressione spaventa…già il nome è un termine che schiaccia, che non lascia speranze, confonde le idee e isola dalla società. Ancora molta ignoranza vive intorno a questa parola e alle persone colpite.
E’ una malattia! E’ una malattia che si cura! E’ una malattia che non deve impedirci di vivere!

Ad “UN PORTO PER NOI” il nostro amico VINICIO PELLEGRINI (fondatore e presidente) diceva a chi gli chiedeva cosa fare:

curati….è come se tu avessi il diabete e dovessi fare ogni giorno l’iniezione di insulina. Lo faresti per vivere?

Si può vivere e si deve vivere anche con la depressione.

L’associazione vuole farci capire questo, tramite l’accoglienza e l’ascolto prima di tutto , poi per chi vuole ci sono i professionisti che aiutano a comprendere e ad accettare la malattia con percorsi specifici e poi c’è l’aiuto di un medico psichiatra per chi ha bisogno anche di farmaci.

Non nascondiamoci dietro la paura, non vergogniamoci, non chiudiamoci in casa.
PARLIAMONE con chi può capirci.