Disturbo depressivo – Svolta per la psichiatria, verso la medicina di precisione

Non più la depressione, ma le depressioni, come annunciava il titolo di un recente convegno organizzato dalla Società italiana di Psichiatria (Sip). Le forme maggiormente individuate sono 8, e le elencheremo, ma intanto va detto che questa suddivisione diagnostica rientra nel cammino verso cui la psichiatria è avviata: entrare nella medicina di precisione ricalcando le orme dell’oncologia. A ciascuno il suo farmaco, identificato a priori come il più efficace. Il nuovo scenario è stato illustrato da Claudio Mencacci, presidente della Sip e direttore del dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano. In base a cinque nuovi parametri per misurare la depressione, ha detto, nella cura non si andrà più per tentativi, come si fa oggi. Ci sarà una valutazione dettagliata di questi fattori: dati genetici, biomarcatori, neuroimaging cerebrale, tipologia di depressione, sintomi indicativi di una maggiore probabilità di resistenza alle terapie.

DATI MISURABILI – Tra queste indagini particolare rilievo avranno, ha accennato Mencacci, il citocromo P450, enzima che metabolizza i farmaci e che può rallentarne o velocizzarne la risposta, e la proteina C reattiva che può indicare la maggiore o minore efficacia dei singoli antidepressivi. Per la psichiatria, che ha sempre lamentato di non poter disporre di una lastra radiografica o di un esame del sangue per sostenere le sue diagnosi, quella che si intravede è davvero una svolta epocale. Anche i dottori della mente potranno prescrivere dati alla mano, e non solo in base alla preparazione e all’intuito. Il professor Mencacci ha fatto presente che la realtà di una psichiatria di precisione avrà col tempo anche un effetto rassicurante sui malati di depressione: se oggi al 77 per cento dichiarano fiducia nella possibilità di guarire grazie alle cure disponibili, nella realtà soltanto 1 su 3 si cura davvero per paura degli effetti collaterali o di diventare dipendente.

«FA PIÙ PAURA DI UN TUMORE» –
Eppure il male che soffrono è tremendo. Un’indagine condotta da Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) su un campione di 1.000 persone circa la percezione, i vissuti, le paure della popolazione italiana nei confronti della depressione mostra che il “male oscuro” è secondo solo ai tumori come impatto sulla qualità della vita. La presidente di Onda, Francesca Merzagora, ha poi specificato: il 70 per cento dei pazienti finisce per isolarsi e il 30 per cento soffre di disturbi della sfera cognitiva come difficoltà a prendere decisioni, scarsa attenzione e concentrazione. In più, ha aggiunto, risulta che le donne temono di più la depressione di un tumore al seno.

OTTO SOTTOTIPI – E veniamo ai criteri che oggi dividono in 8 tipi la depressione, sempreché non si pretenda di applicarli in modo rigido.

1) Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente (7-18 anni) E’ una condizione giovanile caratterizzata da cronica e grave irritabilità con frequenti aggressioni verso cose e persone.

2) Disturbo depressivo maggiore La gravità – lieve, moderata, grave – ha specifiche caratteristiche: ci può essere ansia, sintomi ipomaniacali, a volte deliri di colpa e di rovina, idee di persecuzione. Le donne ne soffrono circa il doppio degli uomini.

3) Disturbo depressivo persistente (distimia) L’esordio è precoce e insidioso, il decorso cronico spesso associato a disturbo borderline di personalità o da uso di sostanze. Non caratterizzato da vera angoscia, può tuttavia produrre disabilità pari al Disturbo depressivo maggiore.

4) Disturbo disforico premestruale Umore marcatamente depresso, irritabilità, disforia, ansia caratterizzano in alcune donne la fase prima del ciclo e spariscono all’arrivo delle mestruazioni o poco dopo.

5) Disturbo depressivo indotto da sostanze/farmaci Compaiono tutti i sintomi della depressione maggiore e tali sintomi persistono oltre la durata prevista degli effetti dell’intossicazione da droga o farmaco-droga o del periodo di astinenza.

6) Disturbo depressivo dovuto a condizione medica Quadro depressivo conseguenza diretta di un’altra malattia: ictus, malattia di Huntington, traumi cerebrali, Parkinson, ipotiroidismo…

7) Disturbo depressivo con altra specificazione a) depressione breve ricorrente b) episodio depressivo di breve durata c) episodio depressivo con sintomatologia insufficiente.

8) Disturbo depressivo senza altra specificazione Si classifica quando i sintomi della depressione, che causano un disagio clinicamente significativo, predominano, ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi depressivi.

 

[box style=”rounded” border=”full”]Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito della Fondazione Veronesi[/box] [box]Per approfondire vai su www.fondazioneveronesi.it[/box]

Fonte: harmoniamentis.it